Le paure di Aurora |
(segue dall'articolo "La scala delle paure") Come ti ho raccontato nell'articolo "Aurora inizia a curarsi" (parte I), dopo il mio primo attacco di panico, ho avuto un periodo in cui sono stata agorafobica, ovvero, mi spaventava allontanarmi di casa da sola, o stare in un luogo affollato, per paura di avere un altro attacco di panico. Le situazioni ansiogene non avevano per me lo stesso valore, vi erano cose che riuscivo ad affrontare, con un disagio quasi impercettibile, e altre che non potevo affrontare nemmeno con l'immaginazione, perché lo stato d'ansia che mi inducevano sarebbe stato intollerabile. La mia "scala delle paure", formata da 18 situazioni ad intervalli di 5-10 l'una dall'altra, risalente a quel periodo era pressappoco così:
Per quel che mi riguarda, le situazioni a cui corrispondeva un livello d'ansia inferiore a 30 potevano essere affrontate senza particolari problemi:
mi comportavano del disagio, agitazione, ma tutto ciò era tollerabile. Le situazioni corrispondenti ad un livello d'ansia da 35 a 70, erano più difficili da affrontare (ovviamente, minore era il livello, minore era il disagio), e, nonostante il solo pensiero di fronteggiarle destava in me preoccupazione, sapevo di potercela fare. Le situazioni che ho quantificato con un punteggio superiore al 70, per me erano intollerabili. Non ce la facevo proprio ad affrontarle, in questi casi l'ansia aveva il sopravvento, mettevo in atto un comportamento di evitamento, o di accompagnamento, atteggiamenti di cui non andavo fiera e non mi facevano sentire libera. Compilare la scala delle paure mi è servito per capire quanto una cosa mi spaventava, e quanta fatica avrei fatto per affrontarla (segue l'articolo "Mettersi in gioco") Aurora Vedi tutti gli articoli pubblicati dall'autore |